Quando si parla di pensione, una delle domande più frequenti da parte dei clienti è: “Come posso andarci prima?”
Nel nostro sistema pensionistico, sempre più legato agli anni di contribuzione, anticipare il momento della pensione è possibile, ma richiede programmazione, consapevolezza e conoscenza degli strumenti disponibili.
Oggi parliamo di due opzioni spesso sottovalutate:
- La contribuzione volontaria
- Il riscatto dei periodi non coperti da contributi
Vediamo insieme come funzionano, quando convengono e come possono diventare veri alleati nella pianificazione previdenziale.
Contribuzione volontaria
La contribuzione volontaria permette di versare contributi a proprie spese per completare i requisiti pensionistici, coprendo periodi scoperti.
A chi è utile?
- A chi ha interrotto o cessato un’attività lavorativa
- A chi ha avuto carriere part-time o discontinue
- A chi è vicino alla pensione ma con qualche anno di contribuzione mancante
Requisiti per accedere:
- Almeno 5 anni (260 settimane) di contributi anche non continuativi oppure
- Almeno 3 anni nei 5 anni precedenti alla domanda
Quanto costa?
Il calcolo si basa su:
· la retribuzione media degli ultimi 12 mesi per i dipendenti
· il reddito professionale dichiarato per gli autonomi
Non è una spesa da poco, ma può essere un investimento strategico per chi vuole andare in pensione prima.
Riscatto di periodi scoperti da contribuzione
Il riscatto consente di coprire con contributi periodi non lavorati ma riconosciuti ai fini pensionistici.
Cosa si può riscattare?
- Anni di laurea (durata legale, anche senza mai aver lavorato)
- Servizio militare o civile
- Dottorato di ricerca
- Periodi di aspettativa non retribuita
- Pause tra contratti a termine
Il riscatto degli anni di laurea:
- È fiscalmente detraibile al 19%
- Può essere agevolato per gli under 45 (circa 5.200 € all’anno)
- È disponibile anche per chi non lavora
Quando usarli per anticipare davvero la pensione?
Ecco tre scenari reali in cui questi strumenti fanno la differenza:
- Scenario 1 – 63 anni, 18 anni di contributi
La contribuzione volontaria permette di arrivare ai 20 anni minimi richiesti per la pensione di vecchiaia.
- Scenario 2 – 61 anni, 35 anni di contributi e una laurea da riscattare
Riscattando i 5 anni di studi, si possono raggiungere più velocemente i 42 anni e 10 mesi (un anno in meno per le donne) necessari per la pensione anticipata.
- Scenario 3 – Carriera discontinua, con vuoti contributivi
Si può usare una combinazione di riscatto e contribuzione volontaria per coprire i buchi e avvicinarsi all’uscita dal mondo del lavoro.
Ma conviene davvero?
Dipende.
Ogni situazione è diversa e va analizzata con:
- l’estratto conto contributivo alla mano
- e una chiara definizione degli obiettivi del cliente (età di uscita, importo desiderato, aspettativa di vita, etc.)
I fattori chiave sono:
- Età anagrafica
- Reddito attuale
- Rendimento atteso
- Anni di contributi maturati
- Obiettivo pensionistico
In molti casi, sfruttando le agevolazioni fiscali, si può ottenere un buon rendimento implicito con effetti concreti sull’età di uscita e sull’importo della pensione.
Le domande più frequenti dei clienti
Posso riscattare la laurea anche se non ho mai lavorato?
Sì! Con il riscatto agevolato, anche senza un lavoro in corso.
La contribuzione volontaria si può sospendere?
Sì. Dopo l’autorizzazione, sei libero di versare solo quando vuoi.
Posso riscattare anche gli anni fuori corso?
No. Solo la durata legale del corso (es. 3+2 anni per una laurea magistrale).
L’accredito del servizio militare è gratuito?
Sì, ma serve una domanda per valorizzarlo ai fini pensionistici.
I contributi volontari sono deducibili?
Sì, come i fondi pensione. Il riscatto ordinario è detraibile al 19%, quello agevolato è interamente deducibile.
Esempi pratici
Francesca, 60 anni – 37 anni di contributi
Vuole anticipare la pensione, ma ha 2 anni di vuoto contributivo. - Versa due anni di contribuzione volontaria. Anticipa l’uscita di quasi 2 anni rispetto ai 67. Costo stimato: ~5.000€/anno
Marco, 45 anni – libero professionista
Ha una laurea quinquennale non riscattata. - Riscatta 5 anni con l’opzione agevolata (deducibile) - Spende circa 26.300 €, ma risparmia oltre il 30% grazie al fisco. Migliora la posizione previdenziale e l’importo futuro.
Giulio, 38 anni – carriera discontinua
Riscatta l’aspettativa (1 anno) - Versa 1 anno di contributi volontari - Valorizza il servizio civile (1 anno) Guadagna 3 anni per la pensione anticipata
Contribuzione volontaria e riscatti non sono costi, ma investimenti.
Servono analisi precise e personalizzate, ma possono cambiare il destino previdenziale di un cliente.
Recuperare anni persi, aumentare la pensione futura, anticipare l’uscita dal lavoro: tutto questo è possibile se si hanno le informazioni corrette.
Un consulente preparato può davvero aiutare i propri clienti nella pianificazione pensionistica e previdenziale ma deve conoscere bene la materia per poter fare la differenza rispetto ai propri competitors.
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